Wednesday, November 30, 2011

Franco Frabboni


Si apre un anno nuovo - il duemiladodici. Lo salutiamo a occhi spalancati: senza infingimenti, ipocrisie e paternalismi tranquillizzanti. Certo, quando lo sguardo si sofferma sulle nuove generazioni allora il nostro cuore pulsa di fiduciosa speranza. "Riforma della Scuola"(www.riformadellascuola.it), che conduciamo con l’amico Davide Ferrari, da voce a un grappolo di Lettere/aperte di autorevoli pedagogisti (Massimo Baldacci, Beniamino Brocca, Michele Corsi, Giuseppe Elia,Nicola Lupoli, Franca Pinto Minerva) rivolte al neoministro della Pubblica istruzione Francesco Profumo perché non dimentichi, durante il suo impegnativo lavoro in Viale Trastevere, quanto il rullo compressore del precedente Governo, illiberale, incolto e padronale ha rubato senza pietà alla Scuola italiana.
Ricordiamo:
(a) molta della consolidata democrazia, per aggiungere ondate di selezione; (b) molta della voce dei docenti (costretti al bavaglio), per dare megafono alle parole/dogma: autorità, disciplina, signorsì, competitività, esclusione; (c) molta pedagogia progressista, per dare via-libera a un’istruzione liberista già in via di archiviazione dalla storia (come i curricoli fai-da-te); (d) molta infanzia e molta adolescenza della Domenica (il giorno dei gabbiani), per lasciare posto a un anonimo stormo di scolari del Lunedì (il giorno dei pappagalli dove stancamente risuona il pensiero unico).
Serve discontinuità.

Discontinuità, é la difesa dei pilastri di cemento di una buona scuola: democratica (pubblica e gratuita), inclusiva aperta a tutti (disabili e altre etnie), plurale (piena di culture, di idee, di perché), solidale (amicale e cooperativa).
Discontinuità, é sia irrobustire le fondamenta del preobbligo zero-sei (il duplice triennio asilo nido e scuola dell’infanzia), sia avviare un obbligo sei-sedici (un duplice quadriennio scuola primaria e scuola media più un biennio iniziale della Secondaria dotato di un efficace “orientamento” alla scelta del percorso finale del postobbligo). Completiamo il grido di speranza rivolto al Ministro aggiungendo che - nel segno della “discontinuità” - attendiamo, citando un esempio particolare ma importante, la legittimazione di quei Curricoli della scuola di base del 2007, di limpido profilo formativo, redatti da una commissione di cui hanno fatto parte, anche, i neo-sottosegretari Marco Rossi Doria ed Elena Ugolini e cestinati con sdegno da Mariastella Gelmini.